Villa Romana nasce come luogo d’incontro fuori porta, punto di ristoro per gli anconetani
Il 6 gennaio 1925, in una fascia collinare immersa nella campagna anconetana, nasce Villa Romana, frutto della visione e dell’intraprendenza di Diomede Giantomasso.
Diomede, uomo del vino e dell’ospitalità, aveva trascorso un periodo a Roma vendendo il vino della zona del Conero. Tornato nella sua città, apre inizialmente un piccolo bar nel centro di Ancona; ma è lungo la strada del Castellano, l’arteria che unisce la città al Conero e a Portonovo, che decide di costruire una vera e propria “casa-bottega”: un luogo dove il vino, il paesaggio e la compagnia potessero fondersi in un’esperienza semplice e genuina.
Villa Romana nasce così come luogo d’incontro fuori porta, punto di ristoro per gli anconetani che, nel fine settimana, lasciavano la città per una passeggiata in campagna.
All’epoca non era raro che i clienti si portassero da casa il pranzo, limitandosi a pagare lo “scomodo”: bastava una sedia, un tavolo all’ombra e un buon bicchiere di vino per stare in compagnia. Era un’epoca in cui l’ospitalità non si misurava con i menu, ma con la familiarità e la fiducia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Villa Romana diventa un punto di appoggio per i soldati di passaggio: un episodio che segna la memoria del luogo, ma che non interrompe il suo destino di accoglienza.
Con il ritorno della pace e lo sviluppo della città, Villa Romana si evolve, senza mai perdere il legame con la sua identità rurale. Negli anni Sessanta, la struttura si trasforma in un vero e proprio ristorante, capace di ospitare eventi, matrimoni e momenti di festa per la comunità anconetana. È in questo periodo che entra in scena la figura determinante di Marisa Gobbi, moglie di Stenio Giantomasso, figlio del fondatore. A soli vent’anni, Marisa prende le redini della cucina, guidata da passione, sacrificio e un profondo rispetto per la tradizione gastronomica marchigiana. La trattoria si popola di famiglie, risate e profumi che diventeranno familiari a generazioni di clienti.
Negli anni Ottanta, il testimone passa a Mara Giantomasso, figlia di Marisa e Stenio, che prosegue l’attività con spirito imprenditoriale e visione moderna, ma sempre nel solco della tradizione. Sotto la sua guida, Villa Romana rafforza il suo ruolo di punto di riferimento nella ristorazione anconetana, ampliandosi con una terrazza panoramica, ideale per le serate estive, e un ampio pergolato immerso nel verde, dove ancora oggi si respira quell’intreccio di natura, famiglia e memoria che da sempre caratterizza questo luogo.
Nel corso degli anni, ai tavoli di Villa Romana si sono seduti personaggi noti del panorama politico, culturale e artistico, ma la vera forza del ristorante resta nel suo essere un luogo del cuore per la cittadinanza: un ristorante che è stato teatro di battesimi, comunioni, nozze d’oro e anniversari, e che ha saputo accompagnare con discrezione e cura la vita di tante famiglie anconetane per generazioni.
A distanza di oltre un secolo dalla sua fondazione, Villa Romana è molto più di un ristorante: è un testimone silenzioso della trasformazione del paesaggio, del gusto e della società anconetana. È il risultato di quattro generazioni che hanno scelto di coltivare l’accoglienza come valore, preservando un’identità che unisce la semplicità della tavola alla complessità della memoria.
Nel 2013, Villa Romana entra ufficialmente a far parte dell’Elenco dei Locali Storici delle Marche, riconoscimento che ne certifica il valore culturale e storico per il territorio.
Il 4 maggio 2018, il Comune di Ancona le conferisce l’Attestato di Civica Benemerenza, a testimonianza del profondo legame con la città e della sua lunga storia di accoglienza e qualità.
A guidare oggi l’attività ci sono Mara, Marisa — ancora oggi presenza preziosa per i suoi consigli — e il nipote Francesco, che rappresenta con entusiasmo la nuova generazione. Insieme, portano avanti una tradizione che non è solo gastronomica, ma anche culturale e familiare, capace di rinnovarsi pur restando fedele alla propria identità.
Accanto a loro, un gruppo di giovani collaboratori contribuisce con passione e competenza a dare seguito a questa storia fatta di cura, dedizione e amore per il proprio lavoro.

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